Paesaggio d'Autore
Dove anche il panorama è culturale
Paesaggi d'Autore
copri i luoghi dove le bellezze naturali si intrecciano con la cultura, offrendo panorami mozzafiato ed esperienze uniche. Qui, ogni scorcio racconta una storia, e la natura diventa arte.
Museo di Celle dei Puccini
Il luogo del cuore di Giacomo Puccini
> Il Museo di Celle di Puccini, frazione di Pescaglia, custodisce i cimeli appartenuti al celebre compositore. La casa-museo Puccini raccoglie ricordi d’infanzia e oggetti di vita quotidiana e professionale, come i manoscritti musicali, le lettere e il suo pianoforte
Residenze e luoghi d'autore
Museo di Celle dei Puccini
Il luogo del cuore di Giacomo Puccini
> Il Museo di Celle di Puccini, frazione di Pescaglia, custodisce i cimeli appartenuti al celebre compositore. La casa-museo Puccini raccoglie ricordi d’infanzia e oggetti di vita quotidiana e professionale, come i manoscritti musicali, le lettere e il suo pianoforte
Casa Museo Giovanni Pascoli
La villa settecentesca del grande poeta
> Quella dei Cardosi-Carrara a Barga è la villa settecentesca dove Giovanni Pascoli ha soggiornato dal 1895 fino alla morte. Oggi è visitabile come casa-museo: gli arredi e gli ambienti sono gli stessi di un tempo, testimoniano i gusti le amicizie e la vita dell poeta.
Casa Museo Giovanni Pascoli
La villa settecentesca del grande poeta
> Quella dei Cardosi-Carrara a Barga è la villa settecentesca dove Giovanni Pascoli ha soggiornato dal 1895 fino alla morte. Oggi è visitabile come casa-museo: gli arredi e gli ambienti sono gli stessi di un tempo, testimoniano i gusti le amicizie e la vita dell poeta.
Parco Culturale Maraini
La 34^ casa di Fosco
> Scrittore, fotografo e antropologo, Fosco Maraini aveva scelto come sua 34esima casa la Garfagnana, più volte narrata nei suoi scritti. Il grande viaggiatore riposa vista Apuane nel cimitero dell’Alpe di Sant’Antonio nel comune di Molazzana, di cui è cittadino onorario.
Parco Culturale Maraini
La 34^ casa di Fosco
> Scrittore, fotografo e antropologo, Fosco Maraini aveva scelto come sua 34esima casa la Garfagnana, più volte narrata nei suoi scritti. Il grande viaggiatore riposa vista Apuane nel cimitero dell’Alpe di Sant’Antonio nel comune di Molazzana, di cui è cittadino onorario.
Tra gli avi di Astor Piazzolla
il maestro del tango con radici a Massa Sassorosso
> Il Borgo di Massa Sassorosso è stato costruito con tipiche pietre del colore rosato che danno il nome al paese. Da queste case emigrarono per l’argentina gli Avi del grande musicista Astor Piazzolla. Una via del paese ne ricorda le origini.
Tra gli avi di Astor Piazzolla
il maestro del tango con radici a Massa Sassorosso
> Il Borgo di Massa Sassorosso è stato costruito con tipiche pietre del colore rosato che danno il nome al paese. Da queste case emigrarono per l’argentina gli Avi del grande musicista Astor Piazzolla. Una via del paese ne ricorda le origini.
Giardino Botanico Pania di Corfino
Fra le specie coltivate e raccolte sono presenti piante rare e in via di estinzione
> Sorto nel 1984 ospita le specie vegetali più significative del Parco dell’Orecchiella. Situato in un’ampia radura della faggeta a 1370 di quota nel versante sud-ovest della Pania di Corfino, si raggiunge seguendo una strada forestale che parte dal Rifugio Isera.
Giardino Botanico Pania di Corfino
Fra le specie coltivate e raccolte sono presenti piante rare e in via di estinzione
> Sorto nel 1984 ospita le specie vegetali più significative del Parco dell’Orecchiella. Situato in un’ampia radura della faggeta a 1370 di quota nel versante sud-ovest della Pania di Corfino, si raggiunge seguendo una strada forestale che parte dal Rifugio Isera.
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Denominazione | Comune e indirizzo | Telefono | Descrizione | Orario Apertura | |
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Museo Italiano dell'immaginario Folklorico | Piazza al Serchio, via Ducale, 2 - San Michele | +39 351 9527312 | info@museoimmaginario.net | Il Comune di Piazza al Serchio da anni lavora sul tema dell’immaginario collettivo. Oggi è nato un museo di fiabe, leggende, spauracchi dei bambini, credenze su animali, piante, acque, rocce, fenomeni atmosferici, pratiche contadine etc., insomma di racconti che hanno rappresentato per secoli la geografia dei territori, così come li hanno visti le popolazioni che li abitavano. Una restituzione, una valorizzazione, per quanti hanno voluto, o vorranno, lasciare la loro testimonianza. Realizzato in collaborazione con il Liceo Artistico Musicale “Passaglia” di Lucca, raccoglie una mostra sulle Iconografie dell’immaginario. Al museo i giovedì sera d’estate presentazioni di libri, folatori, attività didattiche per bambini. | Apertura:Lunedì: Chiuso Martedì: 09:00 – 13:00 Da Mercoledì a Domenica: 15:00 – 19:00 |
Giardino Botanico Maria Ansaldi Pania di Corfino | Villa Collemandina, Loc. Isera - Parco dell'Orecchiella | +39 338 9155950 | giardinobotanicocorfino@gmail.com | Sorto nel 1984 per iniziativa della allora Comunità Montana della Garfagnana, il giardino botanico ospita le specie vegetali più significative del Parco dell’Orecchiella. Situato in un’ampia radura della faggeta, in località Piè Magnano, a 1370 di quota nel versante sud -ovest della Pania di Corfino, si raggiunge seguendo una strada forestale che parte dal Rifugio Isera. Fra le specie coltivate e raccolte sono presenti piante rare e in via di estinzione, e la flora spontanea usata nella tradizionale medicina popolare e nella alimentazione delle popolazioni dell’Alta Garfagnana. La visita al giardino botanico consente non solo l’osservazione delle numerose specie vegetali presenti ma ha anche il significato di una breve escursione naturalistica, attraverso la ricostruzione degli ambienti naturali dell’Appennino Lucchese, quali le brughiere, le rupi, i macereti, e le torbiere, i pascoli ed i boschi. Il servizio di guida è affidato all’Associazione Aquilegia, laureati e laureandi delle facoltà di Scienze Naturali, Ambientali, Forestali dei vari Atenei Toscani. | Apertura:APERTURA ESTIVA Tutti i giorni con orario 9:00-13:00 e 14:30-18.30. |
Museo Naturalistico dell'Orecchiella | San Romano in Garfagnana, | - | - | - | |
Museo Arte Sacra Sillico | Pieve Fosciana, | +39 328 6232904 | - | Nella sacrestia della Chiesa di San Lorenzo si possono ammirare oggetti di arte sacra di pregevole fattura | Apertura:Tutte le domeniche o su prenotazione |
Casa Museo e parco culturale Mariani | Molazzana, Loc. Pasquigliora - Alpe di Sant'Antonio | +39 0583 760151 | segreteria@comune.molazzana.lu.it | Il Parco Culturale le Apuane di Fosco Maraini nasce con lo scopo di rendere accessibili i beni materiali e immateriali legati al ricordo di Fosco Maraini, del suo abitare, vivere, fotografare e scrivere, tra le Apuane di Garfagnana. Fulcro del progetto è la Casa Maraini in Pasquigliora (Molazzana) acquistata recentemente dal comune di Molazzana che in collaborazione con il CAI diventerà una casa-museo con annesso un “Rifugio Culturale”. Attorno a Pasquigliora 6 itinerari “Didattico-Emozionali” di facile percorrenza che, seguendo precisi fili conduttori, portano alla scoperta dell’essenza del personaggio Maraini nei luoghi segreti e/o davanti ai grandi panorami che lo ispirarono. | |
Postazioni Linea Gotica Grottorotondo | Molazzana, | - | - | - | |
Museo Linea Gotica Garfagnana | Molazzana, Via Sole, 1 | +39 328 9631202 | lineagoticagarfagnana@gmail.com | Nella Seconda Guerra Mondiale, alla fine del 1944, gli eserciti belligeranti si attestarono sulla Linea Gotica, che tagliava l’Italia da Rimini, sulla costa Adriatica, alla Versilia, sul Mar Tirreno. In Garfagnana, per otto lunghi mesi, il conflitto portò morte e distruzione, anche nella popolazione civile. Qui combattevano gli americani di colore della 92° Divisione Buffalo, contro gli Italiani della Repubblica di Salò, affiancati dalle truppe tedesche. Qui si perpetrò una guerra civile tra le truppe repubblichine e alcuni gruppi partigiani. Il Museo, allestito nei locali della ex scuola elementare Don Bosco di Molazzana dal Comitato Linea Gotica Garfagnana, raccoglie sia materiali bellici che di sussistenza degli eserciti coinvolti. Documenti, fotografie, mappe e cartine e testimonianze sul conflitto in Garfagnana. | Apertura:Giugno – Ottobre: Domenica pomeriggio Novembre – Maggio: la terza domenica del mese |
Museo dell'identità dell'Alta Garfagnana "Olimpio Cammelli " | Minucciano, Loc. Chiesa Vecchia - Gorfigliano | +39 346 6310940 | museogorfigliano@gmail.com | Il Museo dell’Identità dell’Alta Garfagnana Olimpio Cammelli, inaugurato il 16 Maggio 2009 è ubicato a fianco della “Chiesa Vecchia”, sulla sommità del “Colle di Casa” ove un tempo sorgeva il “Castello” ed il “Paese Vecchio di Gorfigliano” e fa parte dell’Ecomuseo dell’Alta Garfagnana. Nel 1983 per volontà del Parroco Don Alberto Bartolomei iniziarono i lavori di recupero e ristrutturazione della Chiesa Vecchia di Gorfigliano, da decenni in completo abbandono. Ai lavori presero parte sin dall’inizio numerosi volontari che per anni con amore passione e competenza con il loro lavoro hanno riportato all’antico splendore tutto il complesso della Chiesa Vecchia. Tra i volontari uno dei “leader” fu Olimpio Cammelli, che presso la sua abitazione aveva collezionato questa enorme raccolta di oggetti (oltre 1300 n.d.r.) in oltre 25 anni. Dopo la sua morte avvenuta nel 2005 la moglie signora Emma Orsi ha voluto con grande senso civico rendere pubblica la raccolta affinché potesse parlare alla gente come Olimpio avrebbe voluto. Si costituì a tal fine l’Associazione Culturale “Paese Vecchio di Gorfigliano” che lanciò la proposta di allestire nei locali adiacenti alla Chiesa Vecchia, realizzati da Olimpio e dai volontari, un museo a lui dedicato, che ospitasse la raccolta di oggetti. Nel 2007 il Comune di Minucciano accogliendo la proposta dell’Associazione e della signora Emma progettò il Museo dell’Identità dell’Alta Garfagnana “Olimpio Cammelli”. Il percorso parte da una sala ove sono esposte antiche macchine da lavoro, la ricostruzione storica di Gorfigliano prima e dopo il 1900 quando qui iniziò l’escavazione del Marmo, sullo sfondo una gigantografia della Chiesa Vecchia prima dell’inizio dei lavori nel 1983 (con gli alberi cresciuti sul tetto), proseguendo si arriva poi in un sala video dove viene raccontata la storia dei volontari “eroi” al lavoro. Si giunge poi alla sala centrale del museo dove sono esposti centinaia di oggetti legati agli antichi mestieri del Cavatore di marmo, del calzolaio, del pastore, del boscaiolo del fabbro, e tanti altri ancora… Al piano superiore una intera sezione dedicata al mondo della falegnameria, una biblioteca con sala di lettura, ed una sala riunioni con video per conferenze e convegni | |
Deposito Museale di Castiglione | Castiglione di Garfagnana, | - | - | l deposito museale di arte sacra “Samuele Cecchi” è situato all'interno dell'oratorio della Confraternita del Santissimo Sacramento e croce e conserva opere d'arte e arredi sacri reliquiari oltre all'archivio parrocchiale i cui documenti risalgono al quindicesimo secolo. Di particolare valore storico la Madonna della polvere o dei Miracoli che ritraeva un avvenimento della guerra contro gli Estensi: il nemico colpisce Il Torrione della Polveriera sulla Rocca senza causare danni, solo un gran polverone in cui la Madonna appare per la salvezza del Borgo di Castiglione | |
Museo etnografico Don Luigi Pellegrini | Castiglione di Garfagnana, San Pellegrino in Alpe | +39 0583 649072 | museosanpellegrino@provincia.lucca.it | Il museo etnografico Don Luigi Pellegrini è ospitato all’interno del medievale Ospedale di San Pellegrino in Alpe (XI – XII sec.), luogo di assistenza e di ricovero per i viandanti e i pellegrini. Si tratta di una delle più importanti raccolte di oggetti di cultura materiale del centro Italia. Il materiale esposto è espressione della tradizione artigianale, contadina e pastorale della Valle del Serchio e dell’Appennino Tosco-emiliano e copre un arco di tempo che va dall’inizio del XIX secolo ad oggi. Il percorso espositivo è articolato in 14 sale organizzate secondo diversi temi: dalle ricostruzioni di ambienti relativi alla casa rurale (la cucina, le cantine, le camere da letto), alla proposizione di cicli produttivi (la panificazione, la filatura e tessitura, l’attività casearia). Un notevole numero di attrezzi documenta il lavoro agricolo, con riferimento ai diversi momenti dell’attività del contadino (aratura, mietitura, lavorazione e conservazione dei prodotti) e quello artigiano riproponendo la bottega, l’officina del fabbro, la falegnameria, la fabbrica delle candele. | Apertura:da giugno a settembre |
Il Palazzo di Atlante - museo Furioso della Rocca Ariostesca | Castelnuovo di Garfagnana, Piazzetta Ariosto | - | prenotazioni@museofurioso.com | Il Palazzo di Atlante, museo dedicato al poeta Ludovico Ariosto all’interno della Rocca Ariostesca, monumento simbolo di Castelnuovo di Garfagnana, propone un’installazione multimediale permanente nella torre campanaria per trasportare i visitatori nella narrazione ariostesca dei primi due episodi dell’Orlando Furioso: Follia d’Orlando e Astolfo sulla Luna. Il Palazzo di Atlante è un museo che guarda alla produzione artistica contemporanea in dialogo con la tradizione della Garfagnana e la sua storia dove il pubblico potrà visitare la dimora dell’ex commissario garfagnino e, entrando nella Torre Campanaria, vivere l’esperienza di un’opera d’arte multimediale e scenografica, che propone un racconto di simbiotica valorizzazione tra territorio e poema, creata per trasportare i visitatori nella narrazione ariostesca. La Torre rappresenta il primo capitolo di un più ampio percorso museale che ci sorprenderà l’anno venturo permettendoci un attraversamento completo del Poema. Un luogo che rendendo omaggio al grande poema epico italiano antesignano del fantasy e al suo autore, traduce la forza dell’immaginazione nel contenuto artistico de “Il Palazzo di Atlante”: un viaggio al di là dello spazio e del tempo, un’esperienza percettiva e sensoriale, ma anche un polo attrattivo ‘sulla terra’, rinnovato fulcro del centro storico della città. | Apertura:prossima apertura giugno 2025 |
Civia Raccolta Ceramiche rinascimentali | Camporgiano, c/o Rocca Estense Piazza San Giacomo 1 | +39 0583 618888 | segreteria@comune.camporgiano.lu.it | Il museo è ospitato nel torrione principale della Rocca di Camporgiano. Di origine medievale la rocca passò nel 1446 dai Malaspina agli Estensi che la ristrutturarono nelle forme attuali. La raccolta è esposta nei due piani che costituiscono il torrione principale della rocca e raccoglie in due sale terracotte e ceramiche rinascimentali provenienti da scavi nel territorio. Le ceramiche provengono precisamente da due “pozzi da butto” “G” svuotati duranti lavori di restauro. Questi pozzi erano stati ricavati nello spazio rimasto tra un tratto della cortina muraria trecentesca della rocca ed i muri difensivi elevati dagli Estensi. Una piccola parte delle ceramiche sono state invece recuperate in Nicciano (Comune di Piazza al Serchio). Tutte le ceramiche coprono un arco di tempo di quasi tre secoli, dagli inizi del Quattrocento alla seconda metà del seicento. Il periodo è adeguatamente illustrato da maioliche, boccali, ciotole, bacili graffiti. Il Museo è stato riaperto il 26 settembre 1999 dopo alcuni lavori di adeguamento degli impianti. Nel periodo estivo volontari della proloco, assicurano l’apertura, altri periodi su prenotazione. | |
Museo di Celle dei Puccini | Pescaglia, | - | - | Il Museo si trova nella casa della famiglia che accolse le cinque generazioni di Puccini musicisti, compreso Giacomo che qui trascorse momenti felici della sua infanzia e che qui tornò poco prima del viaggio a Bruxelles e prima della sua morte. La proprietà, acquisita dall’Associazione Lucchesi nel Mondo, è divenuta museo arricchendosi nelle raccolte fino al nuovo allestimento del 2008 in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Giacomo Puccini. La casa museo è costituita da sette sale, situate su due piani, al cui interno sono esposte fotografie, lettere, manoscritti musicali autografi e preziosi oggetti appartenuti al Maestro attraverso i quali è possibile ripercorrere la sua vicenda umana e artistica. Al pianoforte, qui conservato, Puccini compose parte dell’opera Madama Butterfly. | |
Museo del Castagno di Colognora | Pescaglia, | - | - | Il museo documenta l’importanza che ha avuto il castagno come alimento e come materia prima, nella vita e nel lavoro dell’entroterra lucchese. Nel 1985, all’Archivio Arcivescovile di Lucca, fu rinvenuta una pergamena riguardante Colognora, risalente all’828 d.C. ad oggi considerata il documento più antico relativo alla coltivazione del castagno per scopo alimentare. Le antichissime testimonianze sullo sfruttamento del castagno nella zona di Colognora hanno fatto si che il museo, nato da un primo nucleo di oggetti riguardanti il lavoro contadino, si specializzasse sulla documentazione di questa attività. Oltre al ciclo di lavorazione del castagneto, la raccolta, l’essiccazione, la trasformazione e l’uso alimentare, sono documentate le attività legate allo sfruttamento del castagno. E’ possibile seguire un percorso, all’interno del paese, per la visita al metato, alla carbonaia e alla capanna di paglia. Dal 2016 il museo è stato arricchito con la sezione dedicata al musicista Alfredo Catalani che a Colognora era solito soggiornare. | |
Molino di Menicone | Pescaglia, | - | - | È l’unico mulino ad acqua rimasto intatto tra quelli che si trovavano nel comune di 46022. Il fabbricato risale al Seicento e conserva le antiche strutture, che permettevano la molitura del grano, del mais e delle castagne, ancora funzionanti. In passato faceva parte della fattoria del Palazzaccio, villa cinquecentesca appartenuta ai Conti Orsetti di Lucca ed è rimasto attivo fino agli anni ’80 del Novecento. Oggi, all’interno della struttura, si può apprendere il funzionamento delle pesanti macine in pietra e l’importanza dell’approvvigionamento idrico in rapporto inevitabile con la natura, che dettava i tempi del lavoro. | |
Museo civico della Figurina di gesso e dell’emigrazione "Guglielmo Lera" | Coreglia Antelminelli, | - | - | lI museo, unico nel suo genere, è ospitato nel palazzo appartenuto al barone Carlo Vanni, figurinaio a lungo vissuto nell’impero austro-ungarico. La collezione, distribuita su tre piani, raccoglie i gessi risalenti ai secoli XVIII-XIX, la documentazione sui metodi di lavorazione del gesso e sulla storia degli emigranti e la mostra del presepe permanente. Gli esemplari in gesso esposti, di pregevole fattura e di profondo significato storico sociale, rappresentano quel particolare fenomeno migratorio che ebbe luogo tra il 1700 e il 1900, basato sulla fabbricazione e vendita ambulante delle figurine di gesso. L’attuale esposizione del museo è costituita da 1300 esemplari di gesso che spaziano dai gattini settecenteschi anneriti con il fumo di candela, la maschera funeraria del Conte Camillo Benso di Cavour e i busti realizzati a cera persa. Gli esemplari conservati nel museo provengono in gran parte dalla scuola di disegno e plastica “Carlo Vanni” e dalla donazione di Remo Molinari (1883-1973) discendente di un’importante bottega familiare di figurinai. Ad arricchire la raccolta hanno contribuito numerosi privati, in particolare di Coreglia. Il museo si presenta anche come centro studi permanente e laboratori grazie ai quali si può assistere, su appuntamento, alla creazione delle statuine di gesso. | |
Museo della Memoria | Borgo a Mozzano, | - | - | La costituzione del Museo risale al 1995, con le prime proposte per la formazione di un Comitato per il recupero e la valorizzazione delle fortificazioni della linea gotica presenti e ben conservate sul territorio. Il Museo, recentemente ristrutturato e riqualificato, è principalmente dedicato alla storia della barriera fortificata dai tedeschi dal settembre del 1944 all’aprile del 1945 che spezzò l’Italia in due. La collezione consiste in due sezioni suddivise tra la raccolta archeologica di oggetti che documentano la storia antica della Valle del Serchio e la sezione riservata agli eventi bellici della seconda guerra mondiale e alla costruzione della Linea Gotica. Nel museo si trovano anche reperti e manifesti d’epoca e testimonianze orali. La visita al museo va intesa come completamento alla visita dei percorsi lungo le fortificazioni costituite da gallerie, bunker, camminamenti e piazzole di tiro scavate nella roccia. | |
Museo civico del territorio "Antonio Mordini" | Barga, | - | - | Allestito nel trecentesco Palazzo Pretorio, che fu residenza dei Commissari e dei Podestà di 46003, il museo documenta gli aspetti paleontologici della Valle del Serchio, quelli archeologici del territorio e quelli artistici del medioevo e rinascimento. Nella collezione sono presenti reperti dalla preistoria alle epoche più recenti, numerosi fossili, corredi delle tombe liguri rinvenute nelle località di Castelvecchio Pascoli e Val di Vaiana oltre a piccoli idoli votivi in bronzo provenienti dalla vicina grotta di Castelvenere, arredi sacri e una sezione dedicata alle terrecotte policrome della bottega dei Della Robbia presenti in molte chiese di 46003. Scendendo nelle antiche prigioni, dove si trovano iscrizioni e graffiti lasciati dai prigionieri, recenti studi hanno permesso di ricostruire l’arredamento di una segreta e la sala delle torture. | |
MURF Museo multimediale delle Rocche e Fortificazioni della Valle del Serchio "Laura Risaliti" | Barga, | - | - | Si trova nel centro storico di 46003 ed è un innovativo strumento di conoscenza di un territorio dalla storia plurimillenaria. Il museo coniuga secoli di saperi e tradizioni alle tecnologie più avanzate. Attraverso dispositivi interattivi e un approccio evocativo, il visitatore può reperire notizie, consultare immagini e video che illustrano le vicende, le risorse e le tradizioni della Valle. Molti sono i percorsi e gli approfondimenti possibili. Lo sguardo può scorrere tra le imponenti rocche, i borghi, i monumenti, le antiche pievi, la natura, le tradizioni, usanze e mestieri, personaggi storici illustri tra cui Matilde di Canossa, Castruccio Castracani, Paolo Guinigi, Ludovico Ariosto. Il museo, il cui allestimento è in continua evoluzione, approfondisce la conoscenza della Valle del Serchio e fornisce informazioni utili per la visita sul territorio. | |
Casa Museo Giovanni Pascoli | Barga, | - | - | E’ la casa dove dimorò il poeta dal 1895 al 1912, anno della sua morte. La visita consente di cogliere appieno il sentire del poeta che qui produsse alcune delle opere più famose tra cui i Canti di Castelvecchio, ispirati proprio a quel luogo. La casa, sviluppata su tre piani, grazie all’impegno della sorella Maria, ha mantenuto l’aspetto del tempo in cui vi soggiornò Pascoli. Dopo la scomparsa del fratello, Maria continuò ad abitarvi in solitudine fino alla morte avvenuta nel 1953 e si rifiutò di installarvi luce elettrica e acqua corrente allo scopo di mantenerne l’integrità. Il centro focale della casa è dato dalla stanza, al secondo piano, con le tre scrivanie suddivise in base alla materia di scrittura: poesia latina, poesia italiana, scritti danteschi. Dall’altana si gode di un’ampio panorama su 46003. Nella cappella, attigua alla casa, sono sepolti il poeta e la sorella Maria in un’arca di marmo, opera di Leonardo Bistolfi. | |
Villa Webb | Bagni di Lucca, | - | - | In origine Villa Buonvisi, dal nome della famiglia che la fece edificare nel 1570, fu ceduta a John Webb nel 1812 ereditandone il nome. Nell’estate del 1822 vi soggiornò il famoso poeta inglese Lord George Gordon Byron e poco dopo anche Mary Shelley, celebre autrice del romanzo “Frankenstein”. La villa ospita un Museo disciplinare allestito con balestre, archibugi, spade e materiale militare, oltre alle antiche bandiere, dove è presente anche la ricostruzione della cucina cinquecentesca. Al primo piano è allestita un’esposizione di quindici tavoli da gioco in uso dal Cinquecento. L’ultimo piano ospita il Museo dell’Impossibile con una collezione privata di artefatti con presunti poteri magici, oggetti dell’occulto e reperti di vario genere. | |
Museo di Arte Sacra Benabbio | Bagni di Lucca, | - | - | Allestito nell’ex oratorio della SS. Trinità, il museo conserva, valorizza e promuove la conoscenza del patrimonio storico artistico proveniente dalla chiesa di Santa Maria Assunta e dal territorio di Benabbio. All’interno sono conservate opere e suppellettili liturgiche databili dal XIII al XVIII secolo tra cui un ciborio in marmo attribuito all’ambito di Matteo Civitali e le statue lignee dell’Annunciazione di Pietro D’Angelo, padre di Jacopo della Quercia. | |
MUdiC Museo di San Cassiano di Controne | Bagni di Lucca, | - | - | Il piccolo Museo si trova davanti alla chiesa di San Cassiano di Controne e conserva la suo interno quattro opere, ritenute importanti tasselli per lo studio della storia dell’arte italiana. Al centro della sala si trova il Cavaliere di Jacopo della Quercia, opera lignea policroma che rappresenta San Martino a Cavallo. Le altre due statue lignee rappresentano La Madonna Annunciata e l’Angelo annunciante, di autore sconosciuto, sono datate alla prima metà cel Trecento e testimoniano l’influenza di Giotto e della scultura gotica della Francia settentrionale. Il bacino ceramico, di provenienza islamica, è databile X-XI secolo e raffigura un falconiere a cavallo; in origine impiegato per ornare la facciata della chiesa di san Cassiano di Controne, oggi è sostituito da una copia. |